Aldo Pompermaier - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Trento, 19 ottobre 2011 Caro direttore, leggo sull’Adige che l’amministrazione comunale propende spostare al 2013 l’introduzione della «tariffa puntuale», formula che garantisce di pagare la raccolta rifiuti in funzione della produzione rifiuti del singolo cittadino. Una notizia che ci preoccupa come ambientalisti e come ex assessore che addirittura aveva previsto la sua introduzione al 2010. Comprendo che le elezioni anticipate del comune di Trento al 2009 abbiano rallentato i percorsi, ma mi sento in maniera determinata di contestare questo modo blando di interpretare il piano rifiuti. Si doveva procedere a raggiungere il centro storico con la raccolta porta a porta e proprio per questo andammo - ancora 4 anni fa! - a visitare paesi dell’Alto Adige che avevano adottato, anche con discreto successo le piattaforme interrate. A tutt’oggi non si è fatto nulla o almeno a quanto ci risulta tutto slitta perché non si sa dove posizionare le piattaforme. Non mi sembra serio e credibile dare colpe alla Provincia, ai sottoservizi o agli studi del sottosuolo, è una chiara mancata volontà di dare ai cittadini quello che io, giunta e consiglio, abbiamo promesso ai cittadini nel momento in cui li abbiamo invitati e convinti a passare al «porta a porta» quello straordinario sistema di conferire i rifiuti in maniera domiciliare. E la risposta dei cittadini è stata esemplare! I risultati parlano da soli. Da uno scarso 40% di raccolta differenziata siamo passati ad oltre il 65%. Un risultato da record, che pochi credevano raggiungibile e che solo con la convinzione di tutta la giunta, sindaco Pacher in testa lo devo ricordare, siamo riusciti ad essere credibili e convincenti nel far partire il piano nelle circoscrizioni sperimentali di Gardolo e Meano. Non possiamo disilludere il cittadino. Non possiamo essere così miopi tanto i cittadini non si ricordano delle promesse. I comportamenti virtuosi vanno premiati, se non con contributi, con una tariffa che ottiene il non secondario risultato di ridurre i rifiuti, attraverso scelte di prodotti a minor contenuto di imballaggi. Ci saranno le criticità, ci saranno coloro che faranno fatica a «capire» l’importanza di questo metodo di raccolta, ma i dati sono lì a dimostrare che l’amministrazione ha fatto una scelta giusta, non solo sul versante ambientale, come quello del recupero di risorse prime, ma anche economico. Si provi a fare il calcolo di quanto si è risparmiato in questi anni in termini di costi di conferimento in discarica. Decine di migliaia di tonnellate risparmiate alla discarica si sono trasformate, nella maggioranza dei casi in entrate. Si perché carta, ferro, alluminio, vetro e plastica ci vengono pagati dai recuperatori, dai consorzi, Comieco in testa. Questi sono interventi che fanno risparmiare sulle bollette e l’amministrazione di Pergine quest’anno, tanto per fare un esempio, ha comunicato ai suoi cittadini che le tariffe sono diminuite, proprio in funzione di queste entrate. Non aspettiamo altro tempo assessore, dia inizio alla raccolta domiciliare in centro storico anche senza piattaforme. Aldo Pompermaier
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